Presentazione dell’attività formativa
di Mirko Montecchiani
Al via la seconda edizione del corso di informatica e tecnologia assistiva peer-to-peer denominato Stay Updated, per l’inclusione scolastica degli alunni ciechi e ipovedenti, soci dell’UICI di Macerata.
Il corso di formazione, a loro dedicato, ha avuto inizio il 20 ottobre scorso e terminerà il 18 novembre.
Si tratta di un percorso formativo innovativo, progettato e realizzato per far fronte ai bisogni specifici dei piccoli utenti, attraverso un’attenta e rigorosa analisi preliminare del background individuale e lezioni peer-to-peer erogate da docenti specializzati.
Alle lezioni individuali prenderanno parte anche gli insegnanti di sostegno e gli assistenti all’autonomia, incaricati a seguire l’alunno nel corrente anno scolastico affinché possano acquisire adeguati strumenti per rendere il suo percorso formativo fruttuoso ed inclusivo.
Il corso è stato interamente finanziato da IRIFOR Macerata, con risorse proprie.
Analisi dei bisogni
di Emanuela Storani
Nella nuova prospettiva avanzata dalla classificazione ICF, il corso di tifloinformatica deve costruire un ponte fra il “funzionamento” degli studenti e la loro “partecipazione” alle “attività” scolastiche, diventando il loro migliore alleato per prendere parte pienamente al processo educativo.
L’analisi dei bisogni formativi è stata effettuata attraverso valutazioni funzionali e colloqui con gli studenti non vedenti e ipovedenti nel loro setting abituale di studio, principalmente la scuola o il domicilio. Gli insegnanti e/o i genitori hanno evidenziato le criticità e i punti di forza del programma educativo-didattico, indicando la necessità di trovare risorse, opportunità e istruzioni per l’uso di ausili e tecnologie assitive.
Nello specifico le esigenze funzionali di ogni studente, così come emerse dall’analisi di ogni singolo Profilo Dinamico Funzionale, hanno evidenziato la necessità di ricorrere al supporto di una o più Tecnologie Assistive (soprattutto computer o tablet). Ad esempio il passaggio dal libro di testo cartaceo a quello digitale oltre a competenze psico-cognitive richiede l’acquisizione di abilità per l’utilizzo del tablet, nello specifico trovare le pagine, sottolineare, scrivere brevi note, ecc.
Gli insegnanti e gli assistiti educativi sono stati coinvolti attivamente nell’uso delle nuove tecnologie scardinando procedure viziate dalla consuetudine o dalla riproduzione di modelli consolidati.
In questo modo le tecnologie assistive grazie al lavoro degli esperti di tifloinformatica sono diventati la chiave di volta di un processo educativo, moderno ed efficace, che si rivolge individualmente agli studenti disabili visivi.
Uno degli obiettivi principali e supportare e aiutare la piena partecipazione degli studenti al processo di apprendimento, sia permettendo loro di superare il danno o la menomazione, sia superando le barriere create dalle tradizionali metodologie educative.
Il corso di tiflloinformatica sta diventando uno degli elementi più rilevanti per la realizzazione di una pedagogia veramente inclusiva.
Intervento formativo peer-to-peer
di Antonino Cotroneo e Maurizio Gabelli
In età scolare, l’utilizzo del computer e dei dispositivi mobili come tablet e smartphone ha ormai assunto un ruolo strategico e determinante. Tra i tanti vantaggi apportati dalla tecnologia, troviamo la possibilità di gestire in autonomia i propri libri di testo, fare ricerche su internet, svolgere compiti e organizzare il proprio ambiente di lavoro in cartelle ben ordinate, dove riporre testi, esercizi, letture ed approfondimenti.
Significa, inoltre, avere a disposizione (nella stessa modalità dei propri compagni e con tempi di produzione assai ridotti) materiale da leggere, elaborare e studiare attraverso tecnologie assistive come screen reader, software videoingrandente e, laddove sia possibile, di un display braille. Per l’utilizzo competente di tali strumenti (siano essi computer, tablet o smartphone) in ambiente didattico, va prevista una fase di acquisizione di competenze specifiche attraverso un percorso che, idealmente, parte dai primissimi anni della scuola elementare e accompagna gli alunni fino all’università.
Maggiore è la complessità di richieste, maggiori dovranno essere le competenze possedute, così come gli obiettivi da perseguire, frutto di un lavoro organico e programmatico, che appunto inizia nei primi anni della scuola elementare e diviene, via via che mutano e si intensificano le esigenze didattiche, sempre più specifico e approfondito. In questo percorso, la figura del tifloinformatico da forma, accompagna e monitora le varie fasi che si susseguono e, laddove ce ne sia bisogno, interagisce con le figure educative di riferimento (assistenti alla comunicazione, insegnanti di sostegno, insegnanti curriculare, genitori), attraverso consulenze relative agli aspetti tecnici, strumentali e metodologici oppure, comunemente, relative all’accessibilità delle soluzioni adottate. Peculiarità di un lavoro, queste, che si perdono inevitabilmente all’interno dei soliti format dei corsi di formazione per disabili visivi, dove solitamente si è alle prese con gruppi di discenti estremamente eterogenei, caratterizzati perlopiù da modalità operative e competenze estremamente differenziate, oltre che da caratteristiche tipiche di funzionamento.
La proposta di IRIFOR Macerata, basata sul rapporto peer to peer, permette al formatore di dedicarsi totalmente alle singole esigenze del discente che si ha davanti, interagendo con più efficacia sulle competenze da acquisire e, di fondamentale importanza, da generalizzare al contesto didattico attraverso il counseling diretto e contestuale con le figure educative di riferimento.