Fonte: Simone Menin (www.simonet.it)
Nuotando nella luce è la traduzione italiana del progetto europeo Swimming in the light che ha ospitato ad Apiro per dieci giorni ventisette ragazzi non vedenti e ipovedenti di cinque paesi d’Europa: Italia, Francia, Lituania, Spagna e Bulgaria. Tante nazioni assieme contro l’incompatibilità fra il mondo del buio e quello della luce, due mondi che troppo spesso corrono su due binari paralleli senza incontrarsi. Servono eventi come questo, che stimolano la convivenza fra non vedenti, ipovedenti e vedenti per far comprendere a ragazzi senza disabilità come altri ragazzi, disabili parziali o totali, riescano ad intendere, avere passioni, sentire, avere voglia di approcciarsi alla vita allo stesso modo in cui lo fanno gli altri. Il mezzo unificante del progetto ideato da Mirko Montecchiani, con l’appoggio dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e con i fondi della Comunità Europea, è stato essenzialmente l’acqua, che, nella piscina, faceva immergere tutti i ragazzi in quel fluire di emozioni che corroboravano la partecipazione individuale facendo sentire ognuno parte di un tutto in cui il singolo era importante. Inoltre l’esperienza tattile del museo Omero di Ancona, la visita alle grotte di Genga-Frasassi, la permanenza presso l’agriturismo di Apiro Santa Maria del Gallo, hanno permesso un completo relax dei partecipanti. L’organizzatore Montecchiani si è detto soddisfatto del risultato ottenuto e ha dichiarato alle telecamere Rai di essere intenzionato a riproporre progetti simili con doppia cadenza annuale coinvolgendo persone sempre nuove. Forte quindi l’appello alle autorità nel rimanere vicini a queste esperienze solidali verso un mondo che ha davvero tanto di inesplorato da donare».