Comprato sul finire della scorsa estate, ha fin troppo atteso di essere letto: colpa delle mie difficoltà a leggere saggi in inglese. Un libro del genere che preferisco: tanta indagine, poche soluzioni perché penso sia ora di smetterla con questa spasmodica ricerca di manuali che pretendono di rendere tutto pronto all’uso, persino la didattica e i rapporti personali!
Eccolo qua: Historical Thinking and Other Unnatural Acts del grande docente Sam Wineburg. E già… fui proprio colpito da quella parola: unnatural. Perché? Il pensiero storico non è forse qualcosa di naturale per un essere umano? Evidentemente no. In questo libro, Wineburg sostiene che il pensiero storico non è affatto un processo naturale o innato, ma richiede lo sviluppo di abilità e competenze specifiche, senza le quali, il lavoro dell’insegnante rischia di ridursi a mera trasmissione di informazioni, senza ottenere risultati. Ecco che qualcuno dirà: lo sapevamo! Allora com’è che molte di queste competenze non sono contemplate o sono messe sotto i piedi nella scuola italiana di oggi?
Il libro è organizzato in una serie di saggi che esplorano vari aspetti del pensiero e dell’apprendimento storico. Appare un po’ disordinato e va preso come una serie di considerazioni che orbitano intorno ad un fondamentale interrogativo (non posto nel libro): studiare la Storia…o pensare la Storia?
Se intendete leggero sappiate che il testo è stato scritto per un pubblico di docenti, non per un pubblico di storici o di storiografi 🙂
Secondo Wineburg una componente chiave del pensiero storico è la sospensione del giudizio o la resistenza alla tentazione di giudicare le persone del passato con la nostra etica o con gli standard sociali del presente. Questo approccio, non solo consente di scansare limiti mentali che quasi sempre impediscono una completa interpretazione degli eventi, ma insegna indirettamente a saper comprendere il corso dell’attualità: ad esempio, quante volte, al caffè, per strada, in tv, sui social… sentiamo parlare sedicenti esperti dei conflitti in atto, con discorsi infarciti di etica e giudizi morali?
Scansato il giudizio, è fondamentale aiutare gli alunni a sviluppare l’abilità di studiare le fonti (non solo quelle primarie) per capire le prospettive e i punti di vista del passato; è indispensabile, infatti, comprendere e riconoscere che uomini e donne del pasato avevano una visione ben diversa, rispetto alla nostra.
Wineburg fa dipendere la narrazione storica dall’insegnamento del pensiero storico. Questo approccio può includere, oltre all’analisi delle fonti, il confronto di diverse interpretazioni storiche, l’analisi di cronache, la lettura di biografie e l’incoraggiamento a sviluppare il pensiero critico, soprattutto per separare due sfere che spesso confondiamo o peggio ancora, pretendiamo di fondere con l’arroganza della nostra moralità: da una parte la storia, dall’altra la memoria storica.