A Tirrenia, presso il Centro G. Fucà, ho avuto modo di utilizzare e sperimentare il percorso a terra per disabili visivi denominato Vettore, realizzato e promosso dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.
Non sono una persona esperta in materia di percorsi tàttili; dunque, le opinioni personali che illustrerò in questa breve relazione saranno quelle di un cittadino con disabilità visiva che però ha avuto notevoli esperienze di mobilità in Italia, in Europa e in altre parti del mondo.
Ecco in dettaglio il mio pensiero sul percorso Vettore:
Ho interpretato le due bande gialle che perimetrano il percorso come segnalazione di due gradini e non come una guida a terra. Infatti, la linea gialla è interpretata internazionalmente come segno di pericolo e non come segnalazione di un percorso tattile a terra.
Se incontro questo percorso non sarei immediatamente in grado di capire che si tratta di una guida a terra, essendo abituato al loges.
Camminandoci sopra provo un leggero senso di squilibrio, forse per la troppa marcatura delle linee, forse per la loro morfologia.
Ho difficoltà nel seguire il percorso con il bastone; tuttavia, riesco a percepirne la direzione mediante il senso plantare.
Trovo questa guida molto povera in quanto non trasmette tutte le informazioni necessarie che possano aiutare un disabile visivo a muoversi in un ambiente complesso, come una stazione ferroviaria o le vie di una città. Preferisco il Loges, non solo perché oramai lo conosco e lo riconosco ovunque nel mondo, ma soprattutto perché attraverso 4 semplici codici riesco ad orientarmi e ad avere le informazioni base di cui ho bisogno.