Insegno nella Scuola Secondaria da soli 5 anni. Ho compiuto questa scelta semplicemente per passione: solo per questo. Il mio lavoro principale è un altro, come sa bene chi legge abitualmente questo blog.
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ToggleDal giorno del mio inizio, col passare dei mesi, ho scoperto – pensate un po’ – che gli insegnanti sono chiamati anche a svolgere un ruolo educativo, non tanto nell’accezione etimologica del termine: educere (tirar fuori), quanto nel senso più moderno di guidare la persona a livello mentale, intellettuale e morale, affinché possa raggiungere un “conveniente” ed adeguato livello di maturità. In sostanza: un gioco da ragazzi! Fino a cinque anni fa pensavo che l’educazione dei figli spettasse ai genitori: è così, non sto facendo affermazioni ironiche. Ora invece scopro che gli insegnanti non solo debbono lavorare anche in vesta di educatori, ma soprattutto mi accorgo che in questa nostra società gli insegnanti sono lasciati soli a svolgere questo compito.
Dell’aspetto educativo fanno parte anche tutte quelle dinamiche legate all’autostima, alla motivazione ad apprendere e al bisogno di gratificazione. Sui social gira una frase secondo cui un incoraggiamento gioverebbe all’alunno più di qualche decina di rimproveri: la cifra varia da social a social.
Il ruolo dell’incoraggiamento nell’educazione è stato al centro di intensi dibattiti tra pedagogisti e psicologi ricercatori. Se è indiscusso che un certo grado di incoraggiamento possa avere effetti positivi sullo sviluppo e sulla motivazione dell’apprendente, esiste un’ampia gamma di opinioni su quanto e come dovremmo elogiare e premiare.
Nelle ultime settimane, umilmente, ho cercato di approfondire un po’ l’argomento, al di là delle urla sui palchi, dei corsi show, delle markette e dei post sui social.
Ecco il pensiero di quattro ricercatori che può aiutare a chiarire i limiti di questo delicato equilibrio.
Mentalità orientata alla crescita VS Mentalità fissa
Carol Dweck, della Stanford University, ha esplorato profondamente l’effetto degli elogi sullo sviluppo della mentalità dei bambini. Secondo la sua ricerca, elogiare le capacità innate tende a promuovere una “mentalità fissa”, in cui gli studenti potrebbero evitare sfide per paura del fallimento. Al contrario, elogiare lo sforzo e il processo può incoraggiare una “mentalità orientata alla crescita”, dove i fallimenti sono accolti come opportunità di apprendimento.
Gli effetti demotivanti dell’elogio eccessivo
Eddie Brummelman ha evidenziato i rischi degli elogi eccessivi. Troppo elogio può generare ansia, portando i bambini a evitare sfide per paura di non soddisfare le aspettative. In questo scenario, l’elogio diventa una fonte di pressione piuttosto che di motivazione.
L’effetto degli elogi sulla motivazione intrinseca
Alfie Kohn, noto critico dei sistemi di ricompensa e punizione in educazione, sostiene che anche gli elogi, se usati in modo improprio, possono minare la motivazione intrinseca. Secondo Kohn, l’elogio eccessivo può trasformare l’apprendimento in un’attività fatta per guadagnare l’approvazione esterna piuttosto che per un genuino interesse.
La Grit e la resilienza
Angela Duckworth, attraverso il suo lavoro sulla “grit” (tenacia), suggerisce che la perseveranza e la passione per obiettivi a lungo termine sono cruciale per il successo. Incoraggiare la persistenza e la resilienza, piuttosto che solo i risultati immediati, può aiutare gli studenti a sviluppare questa tenacia essenziale.
Conclusione
Educare, anche in questo senso, richiede una comprensione profonda e una riflessione continua. Troppo poco o troppo incoraggiamento, o elogi diretti in modo inappropriato, possono avere effetti non così positivi come ci si aspetterebbe.
L’incoraggiamento, per essere efficace, deve essere sincero, mirato e bilanciato, con l’obiettivo di nutrire la motivazione intrinseca, la resilienza e una mentalità orientata alla crescita. In ogni situazione educativa, è essenziale chiedersi: “Che tipo di mentalità e motivazione sto cercando di nutrire?” e “Il mio feedback supporta quell’obiettivo?”
P.S.
Con me, a scuola, l’incoraggiamento non ha mai funzionato: la mia motivazione ad apprendere nasceva nel vedere insegnanti appassionati del proprio lavoro.
Testi suggeriti
Mi dispiace, non c’è il link di affiliazione ad Amazon… niente pubblicità su questo sito 🙂
- Dweck, C. (2006). Mindset: The New Psychology of Success. Random House.
- Brummelman, E., Thomaes, S., Orobio de Castro, B., Overbeek, G., & Bushman, B. J. (2014). “That’s not just beautiful—that’s incredibly beautiful!” The adverse impact of inflated praise on children with low self-esteem. Psychological Science, 25(3), 728-735.
- Kohn, A. (1999). Punished by Rewards: The Trouble with Gold Stars, Incentive Plans, A’s, Praise, and Other Bribes. Houghton Mifflin Company.
- Duckworth, A. (2016). Grit: The Power of Passion and Perseverance. Scribner.