Nell’appassionato cammino verso l’eccellenza didattica, la comprensione delle esperienze e delle percezioni degli studenti risulta cruciale per un insegnamento efficace e per un’apprendimento significativo. Purtroppo, però, non è raro trovare docenti che trascurano questo aspetto: spesso, infatti, l’opinione di un alunno, di uno studente o di un allievo viene percepita dal proprio insegnante come una minaccia, come un fastidio, o come irriverente, piuttosto che essere valutata, appunto, come opportunità di crescita.
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ToggleUn giorno, alle scuole superiori, un mio docente chiese alla classe di esprimere il proprio parere sui contenuti delle lezioni e sui metodi d’insegnamento, attraverso un semplice questionario anonimo. Quell’atto, apparentemente formale, ha avuto un grande impatto su di me: ho percepito una genuina passione e un grande desiderio di confronto. Questa esperienza mi ha insegnato il valore del dialogo aperto ed onesto in aula e l’impatto positivo che il feedback può avere sul processo di insegnamento ed apprendimento.
Il questionario anonimo è uno strumento che ho iniziato a utilizzare dagli albori della mia attività di docenza, ovvero, dai primi corsi con l’IRIFOR in materia di tecnologia informatica assistiva, mentre ancora studiavo Lettere all’Università di Macerata. Nel frattempo il questionario si è evoluto, grazie anche al confronto con autorevoli testi: più breve, più mirato, più immediato, più efficace (vedi appendice a questo articolo): in sintesi, ho capito che non occorrono molte domande per avere un risultato puntuale. Ho continuato così ad utilizzarlo anche nei sei anni di insegnamento universitario, nelle lezioni private e soprattutto a scuola, con i miei alunni. Parallelamente ho studiato e sperimentato molto per consentire alle aziende cui ho prestato servizio di consulenza nel settore della formazione a distanza di sviluppare efficaci strumenti di analisi delle prospettive educative e dell’impatto della formazione sugli utenti fruitori.
Quando somministro il questionario
Ovviamente i tempi e le modalità sono diverse a seconda del contesto formativo e degli obiettivi che si intende raggiungere con la somministrazione del questionario.
In genere, nel contesto scolastico od accademico, cioè quando si erogano corsi di ampio respiro, l’obiettivo principale potrebbe essere quello di conoscere più a fondo le prospettive degli studenti e degli alunni, al fine di calibrare in itinere l’erogazione del corso. In questo caso, è opportuno somministrare il questionario nel momento in cui il monte ore del corso tocca la soglia del 25% e si ha già avuto modo di effettuare almeno una verifica o altra attività di valutazione. In questo caso, come ovvio, si avrà a disposizione una serie di dati che consentiranno al docente di calibrare in itinere l’attività didattica ed il modus relandi ai propri utenti. Concluso il corso, sarà quindi opportuno somministrare un questionario sovrapponibile al precedente per valutare il risultato degli interventi effettuati.
In corsi di formazione di breve durata (generalmente inferiori alle 12 ore), possono essere richiesti agli allievi dei microfeedback, attraverso strumenti digitali come sondaggi diretti o clickers a cui dedicherò sicuramente un altro articolo. Anche in questo caso sarà opportuno somministrare un questionario finale per valutare il risultato degli interventi effettuati.
Come somministrare il questionario
Il questionario va somministrato in forma digitale, garantendo all’utente l’assoluto anonimato.
Esistono diversi strumenti che consentono di creare questionari e analizzare i dati con facilità, dai moduli di Google a strumenti più sofisticati e personalizzabili. Molti di questi strumenti offrono la possibilità di precompilare il questionario; ad esempio, se si desidera inviare lo stesso questionario a partecipanti di corsi diversi, è possibile precompilare un campo che verosimilmente potrebbe essere denominato corso. In questo caso le informazioni di precompilazione saranno riportate direttamente nel link da inviare.
Io per l’occasione ho realizzato un piccolo software che incorporo al mio sito web (troverete un esempio in fondo all’articolo). Questo semplice strumento fa esattamente ciò di cui ho bisogno, ovvero:
- offre la possibilità di precompilare il questionario, definendo delle query direttamente nel link;
- Offre all’utente la possibilità di esprimere giudizi qualitativi su aspetti che non hanno soddisfatto le sue aspettative.
- Organizza i dati in modo che possano essere interrogati nel tempo per contesto didattico, tipologia di attività formativa, età degli utenti.
- Incrocia i dati e restituisce gli aspetti critici che debbono essere migliorati.
5 errori da evitare
…in base alla mia esperienza…
- Questionari che richiedono un tempo di compilazione superiore a 5 minuti, vengono spesso abbandonati.
- Se non strettamente necessario, evitare questionari a pagina multiple: un utente che non ha la visione chiara e globale delle richieste del questionario, potrebbe decidere di non compilarlo.
- Evitare domande ridondanti o che sovrappongono gli ambiti delle risposte.
- Evitare domande generiche o non funzionali all’analisi che si intende elaborare. Esempio: chiedere all’utente di esprimere il livello generale di soddisfazione.
- Evitare questionari in formato cartaceo.
Le domande principali che pongo
Salvo casi specifici, le domande del questionario richiedono risposte su tre livelli, raccolte attraverso un pulsante di opzione: Sì se l’utente è soddisfatto, Abbastanza se è moderatamente soddisfatto e No se non è soddisfatto. In questo ultimo caso, l’utente viene data all’utente la possibilità di esprimere un giudizio qualitativo, attraverso un breve commento.
Ecco in sintesi le domande poste:
- Ho spiegato in modo chiaro? Questa domanda mira a valutare la chiarezza della comunicazione in aula o a distanza: un aspetto fondamentale per garantire che gli utenti possano seguire e comprendere i concetti presentati.
- Le risorse didattiche hanno favorito il tuo apprendimento? Questa domanda cerca di comprendere l’efficacia delle risorse didattiche fornite, siano esse letture, presentazioni o altro materiale. L’obiettivo è assicurare che le risorse fornite siano utili e favoriscano di fatto l’apprendimento.
- Ho saputo suscitare interesse per la disciplina? L’engagement e l’interesse degli utenti sono essenziali per un apprendimento profondo. Questa domanda mira a misurare quanto gli studenti siano stati coinvolti e interessati al materiale di studio presentato.
- Ti ho aiutato a superare eventuali difficoltà? L’apprendimento può presentare sfide e difficoltà. Questa domanda valuta quanto supporto è stato fornito per aiutare gli utenti a superare queste sfide e a progredire nel loro percorso di apprendimento.
- Ho saputo creare un clima sereno? Un ambiente di apprendimento positivo e supportivo è cruciale per il benessere e la produttività.
- In mia presenza, ti sei sentito/a apprezzato/a e valorizzato/a? Il riconoscimento e la valorizzazione possono avere un impatto significativo sull’autostima e sulla motivazione degli studenti. Questa domanda esplora il grado in cui gli studenti si sentono apprezzati e valorizzati.
Esempio di questionario
Ecco un esempio concreto di questionario; ovviamente, senza il pulsante di invio 🙂
Appendice
Alcune risorse web
- Un articolo sul sito FormPlus discute come i sondaggi scolastici siano un ottimo strumento per comprendere cosa pensano studenti, insegnanti e genitori riguardo le politiche scolastiche e i metodi di insegnamento. Si sottolinea come i sondaggi favoriscano la comunicazione tra le diverse parti interessate nell’educazione e forniscano informazioni preziose per migliorare l’insegnamento, l’amministrazione e l’apprendimento1.
- Un articolo pubblicato su Taylor & Francis Online esplora l’importanza del dialogo in classe attraverso domande e feedback da parte dell’insegnante, sottolineando come questo possa contribuire positivamente all’apprendimento degli studenti. Gli studi suggeriscono che una domanda efficace in classe può portare a risultati positivi per gli studenti2.
- Un altro studio pubblicato su SAGE Journals analizza la relazione tra le domande degli insegnanti e la discussione degli studenti, caratterizzando un approccio dialogico come la disponibilità dell’insegnante ad ascoltare, seguire e supportare selettivamente le idee, gli scopi e le linee di ragionamento degli studenti attraverso domande varie e contingenze3.
- Un’ulteriore ricerca su Taylor & Francis Online esamina il dialogo insegnante-studente durante l’insegnamento in classe, relazionandolo a sei indici di risultato studentesco che coprono la padronanza del curriculum, il ragionamento e gli atteggiamenti educativamente rilevanti4.
- L’articolo “The Questionnaire on Teacher Support Adaptivity (QTSA)” mostra come un questionario possa fornire valutazioni affidabili su diversi aspetti del supporto percepite dagli studenti, evidenziando l’importanza dei questionari nel valutare l’adattività del supporto fornito dagli insegnanti ai studenti della scuola secondaria5.
Un libro da cui ho imparato
- “How to Use Grading to Improve Learning” di Susan M. Brookhart. Questo libro offre strategie e suggerimenti pratici su come utilizzare la valutazione e il feedback per favorire l’apprendimento degli studenti. L’autrice discute ampiamente su come creare questionari e strumenti di valutazione efficaci, come interpretare i risultati e come utilizzare queste informazioni per migliorare l’insegnamento e l’apprendimento.